cocaina

Cenni di storia e legge

La cocaina si ottiene dalle foglie della coca, pianta originaria del Sud America, principalmente del Perù e della Bolivia. L’uso delle sue foglie, che masticate a lungo permettono di vincere la fame, la sete e gravi fatiche, risale a oltre 4.500 anni fa. Gli Incas furono i responsabili dell’espansione e della regolamentazione dell’uso della coca in tutta l’America del Sud. Inizialmente la sua coltivazione ed uso erano limitati – e sotto rigido controllo – alla famiglia reale ed agli alti dignitari e sacerdoti; in seguito, con la progressiva assimilazione delle usanze e tradizioni locali, l’uso della coca si estese a tutta la popolazione. L’Occidente conobbe le foglie di coca soltanto dopo la caduta dell’impero degli Incas (tra il 1859 e il 1860, il suo principio attivo fu isolato in un laboratorio tedesco).

La legge italiana sancisce che la cocaina è una sostanza illegale.

Cos'è

L’estrazione della cosiddetta “pasta di coca”, ovvero “cocaina grezza” è la prima fase di lavorazione della cocaina, partendo dalle foglie di coca secche che vengono trattate con acido solforico diluito. La pasta di coca viene spesso esportata e venduta in questa forma, ovvero come un ammasso biancastro o marrone. La produzione di cocaina necessita poi che questa sostanza grezza venga trattata con diverse modalità fino ad ottenere la cocaina cloridrato, dall’aspetto bianco e cristallino, che è la forma più diffusa nel mercato illegale. L’effetto farmacologico principale della cocaina a livello del Sistema Nervoso Centrale è quello di aumentare il livello di dopamina in circolo nell’organismo. La dopamina è un neurotrasmettitore, la cui attività è coinvolta nei comportamenti che soddisfano stimoli come fame, sete, desiderio sessuale e che producono quindi una sensazione piacevole.

Cosa ti potrebbe succedere

Gli effetti variano da persona a persona, dallo stato psicofisico di chi assume la sostanza (generale e specifico nel momento dell’assunzione), dalle sue aspettative, dalla sua sensibilità alla sostanza, dalle modalità di assunzione, dalla quantità assunta, dalla combinazione tra principio attivo e sostanze da taglio aggiunte e dal contesto dell’assunzione.

La cocaina può essere assunta con diverse modalità: per via nasale (sniffata), o orale (fumata), o inalandone i vapori della sostanza riscaldata (crack) e anche per via endovenosa. La sostanza provoca aumento della pressione sanguinea e accelerazione della frequenza cardiaca, oltre a nausea e cefalea, sudorazione, brividi, broncospasmi e iperventilazione, tremori muscolari, ritenzione urinaria e inibizione dell’eiaculazione. L’iperattivazione dell’apparato cardiovascolare, insieme alla vasocostrizione, possono essere causa di infarto, ictus e gravi aritmie.

Nella fase iniziale dell’assunzione la cocaina genera una sensazione di euforia e benessere, aumenta le capacità di lavoro e di attenzione, la voglia di parlare e muoversi; incrementa il desiderio sessuale e la forza muscolare, riduce la sensazione di fatica, di fame e il bisogno di dormire. Aumenta la sicurezza e la fiducia nelle proprie possibilità, limitando la capacità critica e di giudizio in relazione alle conseguenze delle proprie azioni. Successivamente, l’euforia lascia il posto ad uno stato di malessere, depressione ed agitazione. La persona che abusa di cocaina potrebbe avere allucinazioni ed ideazioni suicidarie.

Quando si smette di prendere cocaina subentra la fase del down che può durare anche parecchie settimane: ci si sente spenti, vuoti, si cerca la calma ma si diventa sempre più nervosi. Chi usa cocaina frequentemente non è più capace di riposare, di nutrirsi adeguatamente e regolarmente, di concentrarsi e ciò provoca notevoli sbalzi di umore spesso caratterizzati da depressione, paranoia, ostilità, ansia. La cocaina provoca dipendenza e i sintomi dell’astinenza hanno una grande variabilità individuale.

Riduzione dei rischi

La sostanza reperibile generalmente non è cocaina pura e provenendo dal mercato illegale non è possibile conoscere la vera composizione e la concentrazione di principio attivo. Se la modalità di assunzione è quella endovenosa aumentano il rischio di overdose e di trasmissione di malattie infettive (come setticemie, endocarditi, epatiti, HIV); se è quella nasale si possono causare danni al naso, con riduzione notevole della capacità olfattiva e, anche con questa modalità di assunzione, c’è il rischio di trasmissione di malattie infettive. E’ indispensabile usare siringhe e cannucce monouso e sterili da non condividere. I mix con altre sostanze vanno sempre evitati: assumere più sostanze contemporaneamente è un fattore di pericolo perché non sono prevedibili gli effetti prodotti dall’interazione. In particolare l’assunzione contemporanea di cocaina e alcol determina la  produzione nell’organismo di cocaetilene, sostanza ad elevata cardio-tossicità che aumenta i rischi di infarto e di mortalità per cause cardiovascolari.

Secondo il Codice della Strada è vietata la guida in stato di alterazione psicofisica per uso di sostanze stupefacenti.

IN CASO DI MALESSERE E/O MALORE, DURANTE O DOPO L’ASSUNZIONE, E’ IMPORTANTE NON SOTTOVALUTARE I SINTOMI E CHIAMARE IL 118 O CONSULTARE UN MEDICO.