Il crack, o cocaina fumabile, è un derivato di sintesi della cocaina cloridrato (cocaina in polvere). Nato in Nord America negli anni ’70, si è diffuso rapidamente nelle altre zone americane e in tutta Europa.
In America la diffusione del crack sembra essere stato il risultato di una operazione di marketing: nei primi anni ottanta il governo colombiano aveva diminuito le disponibilità delle sostanze necessarie per raffinare la pasta di coca, prodotto di una fase intermedia per la produzione di cocaina; per questo motivo i trafficanti esportavano la pasta di coca e si diffuse nel centro America l’abitudine di fumarla dopo averla trattata con bicarbonato, acqua e rum. Questa modalità di assunzione divenne il precursore del crack.
A metà degli anni ’80 il crack si diffuse soprattutto nella popolazione più povera degli Stati Uniti d’America.
In Sudamerica l’utilizzo della pasta di coca, chiamata anche masa, basuco o susuko, è ancora molto diffuso; il principio attivo contenuto è molto variabile dal 4% all’85%, mentre la tossicità della pasta è sempre alta ed è dovuta a tracce di kerosene, acido solforico, metanolo, acido benzoico che vengono utilizzati per il trattamento delle foglie di coca.
La legge italiana sancisce ogni derivato di sintesi della cocaina come sostanza illegale.